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Blog Tour Morte Senza Resurrezione di Roberto Martínez Guzmán.



Care Lovers,

oggi il blog partecipa alla terza tappa del Blog Tour dedicato al thriller Morte senza Resurrezione di Roberto Martinéz Guzmàn.

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Una serie di omicidi minaccia la tranquilla città di Ourense, senza che tra di loro vi sia nessun nesso apparente. Ma un segno distintivo lasciato dall'assassina conferma che sono stati commessi tutti dalla stessa persona: Emma, una ragazza estremamente intelligente con un piano elaborato e un motivo che la porta ad agire in quel modo. Sarà Eva, ispettore di polizia, ad occuparsi del caso. Comincia così una corsa contro il tempo per evitare altre morti. 




TAPPE

4/9 - Intervista autore - The Mad Otter (https://the-mad-otter.blogspot.it/)
5/9 - Presentazione personaggi - Over the hills and far away (http://nalie-overthehillsandfaraway.blogspot.it/)
6/9 - Intervista traduttrice - Book Lover (https://booksserial.blogspot.it/)
7/9 - Estratti - Sognare (https://sognare2017.wordpress.com)
8/9 - Playlist - Dipendente dai libri (http://dipendentedailibri.blogspot.it/)
9/9 - Cinque motivi per leggere il romanzo - Milioni di particelle (https://milionidiparticelle.wordpress.com/)
10/9 - Recensione - Different Magazine (http://www.differentmagazine.it/)
 
 
La terza tappa è dedicata all'intervista alla ragazza che si è occupata di tradurre questo romanzo.
 
 
 

Sull’attività della traduzione in generale:


Quando e come è iniziata la tua carriera di traduttrice?

-Dopo essermi laureata in lingue orientali, ho fatto le prime mie prime traduzioni nel lontano 2003, incaricandomi di testi piuttosto prosaici (manuali aziendali, informazioni turistiche...). Fino al 2014 ho alternato l’attività di traduttrice con altri lavori più stabili e remunerati, ma poi sono stata contattata da un autore statunitense (Robert W. McGee) e traducendo il suo primo romanzo mi sono ri-innamorata di questo lavoro e ho deciso di dedicarmici a tempo pieno.

Che tipo di libri traduci? Ti specializzi in un genere particolare?

-Non mi specializzo in un solo genere, ma non traduco nemmeno ogni tipo di romanzi. Finora ho tradotto principalmente thriller, romance e fantascienza, e... ho scoperto che, pur essendo un’amante del romance, come lettrice, come traduttrice mi trovo invece più a mio agio con i thriller e i romanzi distopici.

Esiste una metodologia della traduzione, degli elementi necessari per una buona resa di un romanzo straniero?

-Si tratta di una questione molto discussa nel mondo della traduttologia, i cui criteri cambiano col tempo. Dal mio punto di vista, l’elemento davvero essenziale nella traduzione letteraria è assimilare e saper riprodurre il ritmo e il tono narrativo dell’originale. Cioè cercare di trasmettere le stesse sensazioni dell’originale anche nella lingua di destinazione. La metodologia può cambiare da un traduttore all’altro (c’è chi prima di tradurre legge tutto il romanzo originale e chi no, chi rivede il testo tre volte e chi solo una, chi si affida sempre a un revisore esterno e chi fa tutto da solo...), però il risultato finale dev’essere che il lettore creda nella storia che legga come se fosse stata scritta in italiano. Praticamente il traduttore deve essere invisibile.

Cosa ami e cosa odi della traduzione letteraria?

-Amo il lavoro in sé, che coniuga due delle mie grandi passioni: le lingue e i libri; ho sempre amato leggere e a scuola mi divertivo, letteralmente, a fare le versioni di latino... Per me questo è il lavoro ideale! Mi permette di scoprire continuamente nuovi autori, come lettrice, e di migliorare il mio stile di scrittura, come traduttrice.
Cosa odio... in realtà niente. I principali punti a sfavore sono che si tratta di un lavoro solitario e che dà poche certezze economiche; nel primo caso, per me non è un problema perché adoro stare da sola, anche per molte ore; nel secondo... sicuramente è qualcosa che vorrei funzionasse in modo diverso, ma non mi pesa tanto al punto di farmi odiare questo lavoro.

  

Sull’autore:

 

Quando e come hai scoperto Roberto Martínez Guzmán?

-Abito in Spagna da diversi anni e qui Roberto Martínez Guzmán è abbastanza conosciuto nel mondo del self-publishing. Ho il vizio di navigare su Amazon alla ricerca di “grandi scrittori sconosciuti”: rovisto tra gli ebook in promozione, do un’occhiata agli estratti e alle recensioni e scarico quelli che mi sembrano più promettenti. Nel 2015 ho scaricato un suo racconto gratuito di Roberto (“Café y cigarrillos para un funeral”), tanto per provare, e mi ha colpito per la sua prosa essenziale e per la qualità del suo stile, cosa spesso rara nel self-publishing.

È stato l’autore a contattarti o hai proposto tu la traduzione del suo romanzo?

-Dopo aver letto tutte le sue opere, averlo sui principali social network, tra cui Goodreads, un bel giorno ho scoperto che sulla piattaforma “Babelcube” c’era un suo romanzo disponibile da tradurre, “Morte senza resurrezione”. Gli ho presentato una proposta di traduzione e lui l’ha accettata... da sua grande fan, per me è stato un vero onore e una grande emozione!

Gli autori stranieri in self-publishing sono praticamente sconosciuti in Italia: chi è Roberto Martínez Guzmán? Qual è stata l’accettazione delle sue opere da parte del pubblico di madrelingua spagnola?
 
-Roberto Martínez è un funzionario pubblico con la passione della scrittura; vive in Galizia, la regione a nord-ovest della Spagna, in cui ambienta tutte le sue opere. Si cimenta principalmente, per non dire esclusivamente, con il genere di “Morte senza resurrezione”, cioè il thriller a sfondo psicologico. Si è sempre mosso in rete, pubblicando sul suo blog i primi capitoli dei suoi romanzi ed interagendo costantemente con la comunità dei suoi follower. Il risultato: “Morte senza resurrezione” ha venduto più di 40.000 copie in spagnolo (30.000 solo in Spagna) ed è stato per molte settimane nella Top100 dei libri più venduti in assoluto, sia in Spagna che in Messico. Non sono tirature da Ken Follett, ma per un autore che si pubblica e si promuove da solo, sono comunque cifre importanti.
Naturalmente ha ricevuto varie proposte di pubblicazione da parte di alcune case editrici, che però non si sono poi concretizzate.

Tre aggettivi per definire Roberto come autore.
 
-Evocatore, preciso e perfezionista.


Sulla traduzione di questo romanzo:

 

Com’è stato tradurre “Morte senza resurrezione”? Quali difficoltà hai incontrato e cosa, invece, ti è risultato più facile nella stesura della traduzione?

-Come dicevo, per me tradurre questo libro è stato un onore, e quindi anche una piacevole emozione. Avevo già letto il romanzo e da lettrice avevo apprezzato sia la storia sia lo stile dell’autore, come con poche parole scelte alla perfezione riuscisse ad evocare e a trasmettere lo stato psicologico di ciascun personaggio. Nella stesura della traduzione mi sono trovata subito a mio agio con il ritmo della narrazione, era come se le parole si traducessero da sole, senza sforzo... Praticamente il sogno di qualsiasi traduttore!
Difficoltà... forse il fatto di essere fin troppo immersa ed attaccata alla versione originale della storia; a volte dovevo fare un vero e proprio sforzo per smettere di pensare in spagnolo e permettermi di “tradire” l’originale per una miglior resa in italiano.

Hai contattato l’autore per risolvere i dubbi sui passaggi più difficili?

-Non ce n’è stato bisogno. La traduzione in sé è stata semplice; da un punto di vista lessicale, per la somiglianza tra lo spagnolo e l’italiano; da un punto di vista stilistico, perché fin dal primo momento è scattato quel “click” che mi ha permesso di riprodurre ed evocare, spero, le stesse sensazioni anche in italiano.

Qual è il personaggio di questo libro cui ti sei affezionata di più?

-Nonostante Eva sia l’eroina della storia, nonché protagonista delle altre opere di Roberto, in questo romanzo mi sono sentita molto più affascinata da Emma. Emma è un personaggio estremamente intelligente e sensibile; potrebbe sembrare fredda, spietata, ma fin dalle prime righe si capisce che alle spalle ha una storia a dir poco sconcertante.

A chi consiglieresti di leggere “Morte senza resurrezione”?

-Lo consiglio a tutti gli amanti delle storie piene di suspense, con un po’ di violenza e una bella dose di psicopatia. Un po’ in stile “Seven”, tanto per dare un’idea.
E poi lo consiglio anche a tutti coloro che vogliono avvicinarsi alla narrativa spagnola contemporanea: sono sicura che per loro sarà una piacevole sorpresa e un ottimo punto di partenza per scoprire un mondo

 

Altre:

 

C’è un autore che vorresti tradurre?

-Ce ne sono molti, naturalmente, ma se devo fare un nome direi Nieves García Bautista. Anche lei è un’autrice spagnola contemporanea, autopubblicata nonché ex giornalista. I suoi romanzi sono sostanzialmente delle storie d’amore, ma non di quegli amori tormentosi e travolgenti da colossal americano; sono piuttosto delle storie delicate e quotidiane, di quelle che possono accadere ad ognuno di noi, ma piene di poesia. Prima o poi, speriamo...

Che libri ci sono sul tuo comodino?

-Leggo davvero di tutto e in tutte le lingue che conosco, cosa imprescindibile anche per migliorare nel mio lavoro.
In questo momento sul comodino ho il “Satyricon” di Petronio tradotto in spagnolo e sto finendo di tradurre (e quindi di leggere) un romance in inglese, “Completely Captivated”.


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